Porta Sant’Angelo costituiva l’accesso occidentale all’antica Interamna: da qui partiva la strada per Todi.
La denominazione di questa porta deriva sicuramente da una chiesa, dedicata all’Arcangelo Gabriele, situata nelle vicinanze (si conosce solo l’anno della demolizione, 1600).
L’aspetto attuale della porta è molto diverso da quello originale a causa dei molteplici interventi di rinforzamento/restauro fatti nei secoli. Dalle mappe antiche raffiguranti la città di Terni si può ben vedere come era strutturato l’accesso in questo punto.
Il complesso era costituito da due ponti che permettevano di oltrepassare altrettanti corsi d’acqua (derivazioni del torrente serra e del fiume Nera); i torrioni quindi, erano posti tra i due ponti a difesa di quest’ultimi. Quella che oggi identifichiamo come porta Sant’Angelo è quindi solo la parte più esterna del complesso in esame. A fianco dei ponti e nelle immediate vicinanze erano presenti altre strutture: la casa del portinaio e una serie di mulini da grano e da olio di cui uno fatto costruire dal Comune.
Il Comune aveva in proprietà il molino da grano a porta S. Angelo; si ebbe in pensiere di farvene costruire un altro da olio de’ quali non si avea a sufficienza per la bisogna del pubblico.[…]
Dalle antiche Riformanze della città – 28 ottobre 1460
La porta che oggi vediamo in orgine era costituita da due piani e un attico circondato da merlature e beccatelli (come la porta Spoletina).
Negli anni a cavallo fra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo venenero eseuguite delle opere di rifacimento sostanziali; gli alti muri laterali di protezione del muro vennereo demoliti e così anche la seconda porta così “a dar aria alla strada “.
Negli anni della ricostruzione post-bellica si preferì interrare i ponti e ridimensionare la porta operando un restauro ispirato ai torrioni del tratto settentrionale delle mura. Se si osserva la muratura di facciata si può ben notare che i quadrelli di sponga con letti di posa e giunti bassissimi hanno poco a che fare con la muratura medievale, presente invece nei lati nord e sud della struttura.
Con la sistemazione di viale della Rinascita si è cercato di valorizzare il complesso di porta Sant’Angelo riportando alla luce i due ponti e i resti dei due mulini.